Consumatori italiani cibocentrici ma anche attenti all’innovazione tecnologica

Tradizione e sperimentazione polarizzano le scelte alimentari degli italiani. Cresce il consumo del pronto e aumenta il tempo passato fuori casa. Largo consumo e Horeca possono cavalcare i segnali del cambiamento per finalizzare meglio l’offerta.

Consumatori italiani nel mirino degli analisti: il focus sulle loro scelte d’acquisto permette alla distribuzione di capire come intercettare meglio la domanda, lavorando su aspirazioni e bisogni. L’ultimo Rapporto Coop 2018 fa il punto, offrendo uno spaccato dei consumatori italiani estremamente puntuale e dettagliato. La ricerca inquadra criteri di scelta ma anche le propensioni al cambiamento di chi, tutti i giorni, non solo cerca prodotti e servizi, ma anche un’esperienza positiva in termini di relazioni e informazioni. Al centro dello sviluppo, un’evoluzione notevole della customer experience.

Consumatori italiani driver della dieta mediterranea

Sono gli italiani i leader dell'alimentare in Europa

Sono gli italiani i leader dell’alimentare in Europa
Fonte: Rapporto Coop 2018

Consumatori italiani ai vertici della classifica mondiale rispetto alla spesa alimentare, con una spesa pro-capite di 2.428 euro. In dettaglio, la quota della spesa destinata a cibo e bevande si attesta nell’ordine di un 19% con una variazione dell’incidenza dell’ortofrutta di un +2%. Gli analisti sottolineano come l’evoluzione più attenta e consapevole dei consumatori italiani nei confronti del cibo, rispetto agli altri Paesi, ci contraddistingue per essere più reattivi nel tradurre in scelte d’acquisto i grandi movimenti che riguardano, ad esempio, il calo del consumo di carne e l’incremento della spesa per pesce, frutta e verdura.

Anche nella sperimentazione dei nuovi stili alimentari il nostro Paese sembra vantare una posizione di avanguardia rispetto a comportamenti innovativi nei confronti del no-glutine e del vegetariano per cui l’Italia risulterebbe di alcuni punti percentuali superiore rispetto alla media europea.

I giovani e il sud vogliono una dieta più Mediterranea

I giovani e il sud vogliono una dieta più Mediterranea
Fonte: Rapporto Coop 2018

A fronte della continua e lenta ripresa dei consumi alimentari (anche se siamo ancora molto lontani dai massimi del decennio scorso) l’alimentazione dei consumatori italiani si fa sobria e si orienta verso scelte di maggiore qualità e benessere. Al cibo, infatti, gli italiani dedicano più risorse economiche, più tempo e più attenzione.
La fotografia del carrello degli italiani racconta come stia crescendo la voglia di sperimentare cibi nuovi, specialmente quelli etnici (+12,4%), i prodotti di lusso (+9,3%) e i prodotti pronti (+5,7%). Crescono anche i consumi di prodotti italiani (+8,6%) con un picco per i prodotti pugliesi (+17,7%).
Si ridimensiona la spesa dei prodotti salutistici mentre aumenta l’acquisto di prodotti ad alto contenuto di servizio.

Nel carrello etnico, lusso e "ready to eat"

Nel carrello etnico, lusso e “Ready to eat”
Fonte: Rapporto Coop 2018

l pronto, infatti, entra nel radar di moltissime famiglie, riconducibile a un aumento del reddito di una parte della popolazione e a un innalzamento della disponibilità a spendere per prodotti che incamerano una maggiore quota di servizio. Le motivazioni? Gli osservatori descrivono famiglie sempre più piccole, una diversificazione degli stili alimentari nell’ambito della stessa famiglia ma anche una ripresa dell’occupazione che, di conseguenza, porta a un aumento del tempo passato fuori casa.
Nel filone della crescita dei prodotti riveste un ruolo cruciale il contributo della gastronomia fresca e, in generale, dei primi piatti pronti che si affianca a un altro trend di mercato: l’esplosione dell’offerta di meal delivery nelle grandi città.

Quanto spendono gli italiani nell’alimentazione

Per l’alimentazione e le bevande le famiglie italiane spendono oggi in media circa 500 euro al mese, con ampi divari in funzione della localizzazione geografica, del numero di componenti e della condizione lavorativa del capo-famiglia.
Come sottolineato nel rapporto, “una combinazione tra costo della vita e comportamento di consumo pone, ad esempio, Valle d’Aosta, Campania e Basilicata in cima alla classifica dei top-spender dell’alimentazione tra le Regioni. Spendono di più per l’alimentazione le persone sole, che destinano a tale voce circa 300 euro al mese (più del doppio in confronto al budget pro capite di una famiglia con 5 componenti) e le famiglie nelle quali il capo-famiglia è un imprenditore o lavora come libero professionista (550 euro al mese, il 15% in più della media)”.

Nel 2018 gli acquisti premiano il fresco e il confezionato

Nel 2018 gli acquisti premiano il fresco e il confezionato
Fonte: Rapporto Coop 2018

Consumatori italiani cibo-centrici

A metà tra piacere sensoriale, hobby e passione, il mangiare è progressivamente diventato un autentico stile di vita e una forma di espressione individuale e sociale per i consumatori italiani. I ricercatori hanno contato 2,2 milioni di post su Instagram con #cibo! In generale, dalle top model ai bar tender, dai blogger agli chef, l’attenzione alla food&beverage experience conferma come il cibo sia molto più di una necessità, essendo anche influenzato dalle mode e dagli eventi, contraddistinguendosi al centro dell’arte e della comunicazione.

Il cibo sempre più centrale nella vita degli italiani

Il cibo sempre più centrale nella vita degli italiani
Fonte: Rapporto Coop 2018

Le analisi confermano come l’Italia sia il terzo mercato della ristorazione in Europa. I consumatori italiani nel hanno speso 80 miliardi di euro per il fuori casa. In dettaglio, solo nei primi mesi del 2018 sono stati 3,5 milioni gli italiani che hanno ordinato cibo a domicilio e sono 3,6 milioni quelli che mangiano etnico fuori casa regolarmente.

Sempre più etnico il "Fuori casa" degli italiani

Sempre più etnico il “Fuori casa” degli italiani
Fonte: Rapporto Coop 2018

Oltre a dedicare sempre più tempo a padelle e fornelli, gli italiani hanno aumentato il loro interesse per il fuori casa inteso come svago e piacere: dai ristoranti tradizionali ai lounge bar, dai bistrot ai locali etnici, dai cibi pronti offerti dalla Grande distribuzione ai servizi di catering.

Consumatori italiani sempre più digital

A fronte di un’evoluzione nei tempi e nei modi di consumare il food e il beverage, gli italiani rivelano anche una forte propensione all’innovazione e al digitale. Un aspetto di cui Largo consumo e Horeca devono tenere conto, facendo molta attenzione a trasferire nei propri punti vendita quella componente tecnologica che favorisce il food&beverage journey dei consumatori italiani. Al di là del fenomeno e-commerce, l’attenzione del comparto deve orientarsi all’ottimizzazione dei processi e dei servizi che rendono più funzionale ed efficiente la gestione degli ordini, degli inventari ma anche del cliente all’interno e all’esterno del punto vendita. Come?
Ad esempio, utilizzando i totem interattivi per condividere i menu, permettendo ai clienti di sfogliare la galleria fotografica e consultare la lista degli ingredienti. Questa è una soluzione sempre più gettonata sia nelle grandi mall che nelle località più turistiche. L’utilizzo delle installazioni più smart per la gestione delle file e dei pagamenti (elettronici e in contanti) è un’altra innovazione che sta interessando i gestori proprio perché risponde in modo puntuale alla voglia di economizzare il tempo di chi ha poco tempo per la pausa pranzo e vuole ottimizzare la qualità della sosta prima di tornare in ufficio.

I ricercatori, tra gli ultimi tech topic, hanno evidenziato come al 13% degli italiani piacciano gli assistenti virtuali, al 25% gli smartglasses, al 27% i visori per la realtà aumentata e al 29% gli smartwatch. E ancora: quasi 4 consumatori su 10 vorrebbe provare i droni professionali per la delivery mentre quasi 5 consumatori su 10 vorrebbe provare le stampanti 3D.