Intelligenza artificiale e retail

Secondo una proiezione di Euromonitor International, nel 2022 l’80% dei beni verrà acquistato nei negozi fisici.

Nonostante il crescente successo degli e-commerce, i negozi hanno il potenziale per tornare al loro antico splendore. I millenial e i giovani della generazione Z, infatti, sembrano riconoscere il valore dell’esperienza di cui si può godere solo nel mondo reale.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale diventa un’opportunità per colmare il divario tra gli store, in cui le persone vivono l’esperienza d’acquisto, e le piattaforme digitali, che attirano i consumatori per la loro convenienza.

Occupandosi delle attività di routine e raccogliendo le preferenze dei clienti, l’intelligenza artificiale aiuta gli imprenditori a prendere decisioni più informate e a dedicarsi pienamente alla strategia aziendale.

D’altro canto, rimane il timore che l’intelligenza artificiale possa portare a una riduzione del personale in negozio. Questo però significherebbe eliminare l’esperienza umana, il fattore principale che differenzia i negozi dagli e-commerce.

Uno studio dell’Osservatorio Retail Brand Communication dell’Università IULM ha rilevato dati molto interessanti:

  • l’88% degli intervistati non cambierebbe i negozi fisici per quelli online;
  • l’87% ha risposto che il servizio dei negozi fisici è indispensabile e non sostituibile;
  • l’86% vorrebbe una coesistenza vantaggiosa di e-commerce e negozi fisici.

I dati sembrano suggerire, quindi, che la soluzione ideale sia una strategia di differenziazione tra online e offline così da risolvere la competizione tra i due.

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